Due sono gli aspetti più gravi della rimodulazione del Pnrr voluta dal Governo.
In primo luogo, incide negativamente su misure strategiche, ridimensionate senza un valido motivo: dagli interventi a sostegno dell’occupazione giovanile ai divari economici territoriali, agli investimenti sugli asili nido, alla sanità territoriale.
Basti pensare che, a causa della sforbiciata ai progetti Pnrr, la Lombardia avrà 200 milioni di euro in meno da investire nel servizio sanitario pubblico.
Il secondo aspetto più grave riguarda l’esclusione del Parlamento dai numerosi aggiustamenti.
Intanto l’Istat ci dice che la povertà assoluta colpisce 5,7 milioni di italiani e che la crisi demografica galoppa, con 14mila nascite in meno nel 2023.
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