Non aveva documenti con sé il ragazzo di 25 anni travolto e ucciso da un’auto tra Guidizzolo e Cavriana.
Era originario dello Sri Lanka, probabilmente clandestino, probabilmente diretto al lavoro nei campi come gli uomini che erano con lui e che si sono dileguati. Saranno gli inquirenti a stabilire se ci sia l’ombra del caporalato su questa esistenza spezzata.
Una tragedia avvenuta il giorno stesso del no del Governo al salario minimo.
Il Governo non riconosce come diritto delle lavoratrici e dei lavoratori la certezza di una paga base dignitosa, che non travalichi i limiti dello sfruttamento. Una scelta politica tanto grave quanto precisa, che alimenta un sistema del lavoro in cui il profitto si fa sulla pelle dei lavoratori.
Ecco perché il Partito Democratico continuerà a battersi per il salario minimo, perché sia un argine alla ricattabilità e alla mancanza di regole, spesso all’origine delle tragedie che con sempre maggiore incidenza scuotono il mondo del lavoro e spezzano vite.
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