L’intento che si cela dietro le dichiarazioni social del segretario della Lega Nord di Mantova è disgustoso e intollerabile.
Qualora non avvenissero spontaneamente, chiedo che la segreteria provinciale del partito ne promuova le dimissioni d’ufficio. Usare un minorenne per una battaglia politica, definendolo “negroide” ed esponendolo al rischio di odio social per il semplice fatto di aver preso parte, con i suoi compagni di classe, a un evento pubblico, è del tutto inaccettabile e grave.
Segnalerò l’episodio alla Polizia Postale affinché accerti eventuali responsabilità, perché dovrebbe esserci un limite, a maggior ragione per chi fa politica.
Chiedo inoltre a tutte le candidate e ai candidati di centrodestra alle elezioni dell’8 e 9 giugno, ai moderati, ai cattolici praticanti, alle persone coscienziose e di buon senso, di prendere pubblicamente le distanze dalle parole di Pasolini.
Dai gesti del fascismo sdoganati alle esternazioni razziste, siamo di fronte a un degrado morale di cui è responsabile la politica alla guida del Paese, che sdogana personaggi come Vannacci, al cui registro Pasolini attinge, e che continua a minare la coesione sociale criminalizzando le migrazioni.
Ma qui si è superato ogni limite, prendendo di mira un bambino. La condanna deve essere unanime e spero che i cittadini aprano gli occhi.