Tanto equilibrismo e poca concretezza nella risposta del ministro Nordio alla mia interrogazione sull’inadeguatezza strutturale delle celle nella casa circondariale di Mantova.

Nell’interrogazione, depositata nel marzo scorso all’indomani di una visita istituzionale nel carcere mantovano insieme all’onorevole Debora Serracchiani, avevo evidenziato i problemi di sovraffollamento, attestato al 150% contro una media italiana del 130%, e le carenze degli ambienti detentivi, con servizi igienici precari e acqua calda assente.

Ad aggravare la situazione, le soluzioni d’emergenza adottate per far fronte al sovraffollamento, con le camere singole diventate doppie e lo spazio vitale dei detenuti compresso al di sotto dei 3 metri quadrati.

Mi risulta che la magistratura di sorveglianza abbia accolto le istanze tese ad attestare le condizioni degradanti a cui è sottoposto chi sconta la pena nelle celle singole diventate doppie.

Nella risposta all’interrogazione comunicata in questi giorni, il Ministro indica come rimedio la prossima realizzazione di nuove strutture e padiglioni nel circondario lombardo, ma è una soluzione che, evidentemente, richiede tempo mentre servono provvedimenti urgenti, come ha evidenziato il Presidente della Repubblica Mattarella.

Per quanto riguarda la richiesta di adeguamento dei servizi igienici e di fornitura di acqua calda nelle celle, il Ministro parla di un progetto sperimentale di prossimo avvio, che coinvolge la squadra della manutenzione ordinaria di fabbricato composta da detenuti, per la realizzazione di due soli bagni, “con la creazione – si legge nel testo ministeriale – di un vero e proprio vano (al posto dell’attuale box) dove installare un servizio igienico tradizionale e un piccolo lavandino, prevedendo anche gli interventi di predisposizione per l’acqua calda in vista di una prossima sostituzione dell’impianto idrico”.

È ben poca cosa.

Il documento riferisce inoltre che, se la sperimentazione avrà esito positivo, si procederà con la sostituzione delle turche in tutte le celle, senza menzionare la riqualificazione dei bagni e la disponibilità di acqua calda. Insomma, l’impegno per un intervento di ristrutturazione vero e proprio non c’è.