A Regione Lombardia non interessa smaltire e nel contempo riutilizzare in modo corretto, da un punto di vista agronomico, i fanghi da depurazione, visto che ha deciso di bocciare l’emendamento che abbiamo presentato nelle more del Programma Regionale di Sviluppo.
Il riutilizzo agronomico dei fanghi, se fatto in modo corretto, può rappresentare, in un’ottica di sviluppo dell’economia circolare, un’opportunità e una risorsa in termini di arricchimento dei suoli agricoli in sostanza organica ed elementi nutritivi. Questa pratica sostituisce, in tutto o in parte, la concimazione chimica, o altri tipi di concimazione organica, fornendo elementi nutritivi ai suoli quali azoto, fosforo, potassio, ma anche calcio, magnesio, sodio e zolfo.
L’emendamento voleva precisare ed evitare carenze o inadempimenti nelle attività di controllo, lacune nella definizione dei criteri per effettuarli, possibili rischi di questa pratica in termini di contaminazione e degradazione delle risorse, in particolare del suolo, possibile presenza nei fanghi di sostanze inquinanti non considerate in un decreto legislativo del ’92 cui si fa riferimento di solito.
Per questo chiedevamo di partire innanzitutto dall’analisi dei terreni e quindi di condividere le informazioni degli studi promossi in questo senso dall’Ersaf, intensificare i controlli e assicurare un costante aggiornamento dei parametri e degli elenchi delle sostanze ritenute inquinanti.
Le proposte presentate con l’emendamento avevano lo scopo di superare proprio queste criticità e dunque avevamo chiesto che venissero inserite tra i ‘Risultati attesi’. Ma questa Giunta, in continuità con la precedente, sembra non essere interessata a un discorso di economia circolare e di tutela dell’ambiente. Ci spiace molto.